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"Il paesaggio era come un verso di poesia che crea se stesso"


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VERDUNO OGGI


Verduno è il paese di una volta, un borgo di altri tempi. E negli anni non ha mai perso questo suo fascino.

Per arrivarci te lo devi guadagnare. Devi “arrampicarti” su per le colline e poi perderti nelle sue piccole stradine, fino ad arrivare al castello, sotto cui il paese si raccoglie. Il Castello di Verduno fu teatro di vacanze per re Carlo Alberto di Savoia che ci posizionò una cantina per la produzione di Barolo, coniugando il buono al bello.

Al belvedere meraviglioso si accede a piedi da sotto il castello. La piazza erbosa, scruta tutto il Roero.

Verduno è silenziosa, magica. Romantica e dolce. Da ogni punto in cui ti sporgi, trovi un panorama mozzafiato. È il paese perfetto per essere innamorati contenti!


VERDUNO GALLERY



VERDUNO IERI


Il nome Verduno è di chiara derivazione celtica indicante una fertile località collinare in cui probabilmente qualcuno ha visto soprattutto il prefisso “verd” che ha ispirato lo stemma moderno. La vicinanza di Pollenzo ed Alba, unitamente al rinvenimento di reperti archeologici attestano che la zona era abitata in epoca romana.

Di un castello di Verduno esiste attestazione nel secolo X.

Nel secolo XIII il castello di Verduno era luogo importante e sicuro se gli Albesi lo scelsero come sede di loro trattati.

Nel XIV secolo la Comunità di Verduno entrò in lite con Bra e Santa Vittoria e incominciò ad avere Statuti propri, consuetudini e terre comuni. Agli Statuti si fa riferimento negli Ordinati esistenti (dal ‘500), ma la raccolta non è stata rinvenuta.

Nel 1197 la “Comunità e gli uomini di Verduno” stipularono patti con Alba ed entrarono nel “distretto” albese, ottenendone la cittadinanza. Una qualche forma di Comune è dunque certa nel passaggio dal XII al XIII secolo


 

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