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TORRE BORMIDA OGGI


Se pensaste che il paese non è altro che qualche casetta non avreste tutti i torti, perlomeno a prima vista.

La chiesa parrocchiale di Santissima Maria Assunta è piacevole da vedere, così come le altre numerose cappelle, e il borgo antico ha quel fascino rustico della dura vita di campagna.

Però chi sa osservare le piccole case, sparse tra i campi, costrette ad essere isolate dalla conformazione irregolare del terreno, riconoscerà la sua peculiarità. Chi avrà la pazienza di trovare i ruderi dell’antico castello scoprirà qualcosa che non trovereste a casa vostra. I ruderi, e ovviamente, i tartufi, nocciole, tume e vini, pezzi forti della cucina locale.

Su questi piccoli pianori, recuperati alla collina, si collocano i vigneti di Dolcetto e tutti gli altri coltivi.

Forse Torre Bormida non è davvero altro che un piacevole luogo in cui passare una giornata camminando tra la natura e mangiando in compagnia. Ma si può dir male di un posto del genere?


TORRE BORMIDA GALLERY



TORRE BORMIDA IERI


Questo luogo apparteneva anticamente ai Liguri Stazielli e fece Poi parte del contado albese Pompejano.

Nel 967 l'imperatore Ottone I ne fece dono al grande marchese Aleramo e divenne poi successivamente feudo dei Del Carretto residenti in Alba, dei Connetti, dei Cicogna, degli Sforza di Milano, ecc., e per ultimo dei Vasco conti della Bastia.

A contendersi il feudo in seguito, che godeva di una posizione strategica, furono le più importanti famiglie della zona.


 

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