"Tu sei come una giovane, una bianca pollastra. Le si arruffano al vento le piume, il collo china per bere, e in terra raspa; ma, nell'andare, ha il lento tuo passo di regina, ed incede sull'erba pettoruta e superba. È migliore del maschio"

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SANFRE' OGGI


Un castello che risale al 1200, romanticamente arroccato in questa piccolissima città del Piemonte. Lo abbraccia un parco che si affaccia sulla piana e saluta le Alpi ad occhi sgranati.

Un Paese piccolo che ha fatto della tradizione del passato un punto di forza nel presente: sagre e manifestazioni divertono chi le crea e chi le vive.

La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, eretta intorno al 1712 e disegnata dall’architetto Francesco Gallo è lascito che non potete evitare di ammirare. Alle sue spalle sorge la chiesa dei Santi Agostino e Bernardin, qui i santi sono tanti e si fanno compagnia. Isolata invece è l’abside romanica dell’antica parrocchiale della Santissima Trinità, con un piccolo campanile a vela, navata seicentesca e portico.

La Pro Loco di Sanfrè ha molto da insegnare ai paesi limitrofi. Mentre a Siena si svolge il famoso palio, anche qui c’è un evento invidiabile in occasione della festa patronale di ottobre: il palio delle galline! Una sfida tra borghi all’ultima zampata, in un delirio di coccodè.


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SANFRE' IERI


Sanfrè è un comune di poco più di 3000 abitanti, ai margini del Roero, del quale si hanno notizie già nel XI secolo sotto il nome di Castrum Sifridi o Sigifridi: inizialmente terra dei De Brayda e poi feudo degli Isnardi.

L’origine del suo nome non è chiara: alcuni la fanno risalire al nome di Sant’Iffredo qui martirizzato dai Saraceni, secondo altri invece è un semplice riferimento al clima fresco di questa terra circondata dai boschi tra collina e pianura.

Possedeva anticamente due castelli, il nuovo e il vecchio. Il primo di essi era posseduto, nel 1224, da un Bonifacio di Braida. Nel 1320 ne acquistarono parte di giurisdizione gli Asinari e i Rotario, e successivamente un Ambrogio Poggio, dottore in legge.

Il comune di Sanfrè passò intieramente agli Isnardi d’Asti, i quali già sin dal 1293 ne avevano parte di giurisdizione dai signori di Sornmariva del Bosco, di cui un Oddone già erane possessore verso la metà del secolo XII.

A vocazione prevalentemente agricola, il paese sta conoscendo in questi ultimissimi anni una notevole espansione anche industriale.


 

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