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MONTALDO ROERO OGGI


Ha come emblema una torre massiccia, di quelle medioevali, dure a morire.

Qui non si celebra un prodotto solo. Qui esiste la Festa del Bosco Fatato, non c’entra niente Tonio Cartonio o il Fantabosco, ma si celebra il bosco nella sua interezza.

Si narrano storie di elfi, fate, gnomi e streghe, si svolge i primi giorni di agosto e mette insieme adulti e bambini nell'unica festa tra i boschi che non è un rave, ma gli elfi li vedi lo stesso.

La Parrocchiale della Santissima Annunziata è una di quelle chiese che credi di poter vedere solo nelle grandi città.

Tre navate in gotico trecentesco. Non una cappella di paese insomma.

Le austere panche sfidano le volte colorate e il risultato è un sollievo per l'anima, che tu creda o meno.


MONTALDO ROERO GALLERY



MONTALDO ROERO IERI


La storia di Montaldo Roero inizia quando si hanno documenti che ne certificano l'esistenza, ossia con la conferma di Papa Eugenio III alla chiesa di Asti.

Nell'elenco delle terre comprese nella dote del 1387 a Valentina Visconti, Montaldo risulta infeudato ai Roero di Canale che negli anni successivi ne acquisiscono la totale giurisdizione con il nome di " Mons Altus Rotariorum ".

Lungo il '400 si aggiungono ai Roero come consignori i Damiano di Priocca e il notaio Ludovico "de Valpono".

Nella seconda metà del '500 diverse casate come i Colonna di Baldissero, gli Isnardi di Sanfrè, i Fissore di Bra, i Rumone di Asti ricevono l'investitura dal vescovo di quote.

Col tempo gli Isnardi giungono a possedere quasi tutto il feudo che vendono nel 1680.


 

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