Musei innovativi, musei magici, musei curiosi che racchiudono arte contemporanea… Perchè Langhe e Roero non è solo cibo e vino. 


 
 


IL PERCORSO


Partiamo da Cherasco e dal suo Museo della Magia, il più importante museo italiano dedicato alla magia e all’illusionismo. All’interno, un percorso espositivo di più tappe, ognuna con il suo personale tema. Tra queste, la bocca della verità (magia e leggenda), La testa parlante (la quadreria magica), La foresta incantata (gli strumenti dell’illusionista), Le grandi illusioni (le tecniche e gli stili), I grandi maghi (gli illusionisti nella storia), La seduta spiritica (i trucchi dei medium), Polvere di Stelle (i Maghi italiani della televisione), Il teatro delle Illusioni (sala dedicata allo spettacolo con un allestimento scenico e tecnico altamente professionale), Attraverso lo specchio (lo specchio della magia) e Il paese delle meraviglie (le illusioni ottiche). L’itinerario termina con il Giardino delle fate, in cortile, e lo Scrigno magico, ovvero la cappella del mago Sales con i suoi ricordi. Durante l’affascinante visita, ad accompagnare ospiti grandi e piccini sarà Hocus Pocus, la mascotte del Museo.

Spostiamoci poi a Bra, dove troverete due particolari musei: il primo, è il Museo della Bicicletta, che espone una importante e variegata collezione, unica nel suo genere, in parte grazie alle donazioni dirette dei vari atleti, delle bici dei più grandi campioni della storia e/o pezzi storici tutti da rivedere. Accanto a pezzi antichi e di valore, il Museo custodisce alcune maglie storiche e celebri delle gare più famose.

Il secondo, è il Museo del Giocattolo, in cui si può vedere una raccolta di prodotti industriali o artigianali, ma anche giocattoli frutto di produzione familiare e/o popolare con caratteristiche peculiari per la storia del gioco. Inoltre, sono presenti nel Museo anche “giocattoli” di diverse tipologie, come cartoline, piccoli arredi, fumetti, ecc… collegati al mondo dell’infanzia. Questo è uno dei più importanti museo nel suo genere, se non l’unico pubblico.

Ultimo step, Barolo, con il suo Museo dei Cavatappi, che presenta circa 500 esemplari dal '700 ai giorni nostri, di varie epoche, nazioni e tipologie. Un allestimento che spiega nascita ed evoluzione di questo strumento: partendo dai 'cavatappi sospesi' e dalla nomenclatura, il percorso ci porta ad ammirare esemplari semplici a 'T' in legno, ferro, alluminio, ottone, osso, corno, ebano, madreperla, bronzo, avorio, argento, tartaruga... ma conosceremo anche l'era delle invenzioni con leve, viti e meccanismi complessi come quello delle due viti, una destrogira ed una levogira, inserite una nell'altra. Nelle 19 sezioni abbiamo la possibilità di vedere cavatappi decorativi e figurativi, ma anche tascabili, pubblicitari, i sistemi multiuso, quelli a tema animale e a tema erotico, e non mancano quelli in miniatura per profumi e medicinali ed i cavatappi preziosi. Gli aristocratici e i religiosi facevano apporre lo stemma del casato o le iniziali del loro nome su questi oggetti realizzati dai migliori artigiani ed orafi con materiali pregiati.

Barolo terra di vino. E allora non potete non fare un salto al WI.MU, il Museo del Vino, il più innovativo d’Italia. Questo museo propone un viaggio attraverso la cultura e la tradizione del vino: il vino nella storia e nell’arte, in cucina e nel cinema, nella musica e nella letteratura, nei miti universali e nelle tradizioni locali. Un percorso ideato da François Confino, l’autore di diversi importanti allestimenti museali in tutto il mondo (Museo nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana di Torino). L’itinerario si conclude all’Enoteca Regionale del Barolo.