Un percorso tra colline e pendii, alla scoperta delle imponenti fortezze storiche che dominano la vista dall’alto e si scoprono come preziosi tesori che ci raccontano storie antiche e ci inebriano di grande fascino


 
 


IL PERCORSO


Il punto di partenza del nostro percorso è Roddi con il suo maestoso castello (costruito intorno al Mille), definito da molti come “il più interessante dal punto di vista storico ed architettonico”. Un castello medievale, adagiato sulla cima della collina quasi a voler sovrastare il paese con il suo corpo centrale a tre piani e due torri cilindriche differenti tra loro: una snella snella ed alta, l’altra significativamente più bassa. La bellezza esterna è un anteprima di quella interna, dove si trovano numerose decorazioni e soffitti lignei a cassettoni, oltre che le storiche cucine risalenti al Cinquecento.

Riprendendo la strada per Alba si raggiunge Grinzane Cavour dove troviamo il secondo castello, uno dei più affascinanti delle Langhe. Realizzato tra XI e XIII secolo, oggi presenta un aspetto differente dalle sue origini grazie ai lavori di restauro realizzati. La parte più antica corrisponde alla torre centrale a cui, nel tempo, vennero aggiunti i settori sud e nord. Le numerose finestre che si possono osservare stanno ad indicare che in origine questo castello aveva funzione militare. Oggi il castello di Grinzane Cavour è sede dell’Enoteca Regionale, del museo etnografico e dei cimeli cavouriani, dell’Asta mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, di un ristorante e di una serie di altri enti.

Da Grinzane proseguite verso Barolo e prendete la strada per Serralunga d’Alba. Arriverete così alla terza tappa del nostro percorso, nei pressi del Castello Medievale di Serrralunga d’Alba, che domina il paese circondato da colline e grandi vini. Slanciato e maestoso, questo castello è considerato uno degli esempi meglio conservati di castello nobiliare trecentesco del Piemonte e rappresenta un caso unico in Italia per la sua struttura architettonica, propria di un donjon francese. Di origine militare e di controllo e mai trasformato in residenziale, ha conservata inalterata la sua struttura originale di roccaforte medioevale. Il castello ha il palacium (edificio principale compatto e allungato, costituito da ampie sale sovrapposte e con una piccola cappella con volta a botte e affreschi della metà del XV secolo), una torre cilindrica ed una pensile, una torre a base quadrata e la corte con il ponte levatoio. Dalle finestre del terzo piano la vista è spettacolare, a 360 gradi sulle Langhe, fino all’arco alpino.

E’ il momento di raggiungere Barolo per la quarta tappa al Castello Comunale Falletti di Barolo, nel centro del paese e circondato da colline con una vista panoramica unica. Costruito intorno al decimo secolo, è stato restaurato in modo capillare e oggi ospita il più innovativo museo del vino d’Italia, il WiMu (Wine Museum) e l’Enoteca Regionale del Barolo all’interno delle sue cantine. All’interno del castello è possibile visitare le sale storiche di un tempo, come il Salone delle quattro stagioni, con arredi stile impero e le quattro pitture che sormontano altrettante porte, la Sala degli stemmi, il cui soffitto è decorato con gli emblemi delle grandi famiglie dei Falletti, che delle famiglie con cui questi si sono imparentati, la stanza della Marchesa, con il letto in stile impero (uno dei pochi visibili in Italia), la stanza di Silvio Pellico e la Biblioteca, che il Pellico custodiva scrupolosamente e che contiene circa tremila testi di epoca compresa tra il quindicesimo e il diciannovesimo secolo.

Ci spostiamo a Mango, dominato dalla imponente mole del suo castello, edificato nella seconda metà del 1200. Costruito come fortezza, presenta tantissimi percorsi segreti che sbucavano in aperta campagna, prigioni, pozzi, luoghi di tortura. Assunte in seguito funzioni di semplice residenza, diventa il fiore all'occhiello di Mango, con i suoi elegantissimi arredi e un giardino celebrato per le piante ornamentali e le colture floreali. Oggi è sede dell’’Enoteca regionale del Moscato.

Da Mango ci dirigiamo prima verso Alba e poi in direzione Asti, fermandoci a Magliano Alfieri. Ecco un altro castello che vale la pena visitare, anche perchè riaperto solo da alcuni anni. All’interno, ospita il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura, arte e focolare della comunità piemontese. Non solo: dal 2015 il castello è sede del “Teatro del paesaggio”, un museo interattivo, in continuo dialogo con il "suo" ambiente, che racconta e fa vivere esperienze territoriali (come navigare il Tanaro in uno scenario di inizio Novecento con pescatori, traghettatori e maceratori di canapa o camminare tra i filari di una vigna) e si spinge anche nel futuro, per scorgere gli effetti che le scelte in ambito economico, produttivo, costruttivo possono determinare sul territorio. All’interno del castello potrete visitare anche la gentilizia Cappella del Crocefisso, con meravigliosi affreschi, il parco e la Parrocchiale di S. Andrea.